Ed. Il Foglio
Euro 20, pag.600
Tutto Avati è un viaggio analitico che si propone di guidare il lettore all’interno dello sconfinato mondo narrativo creato con perizia certosina dal grande cantore bolognese nell’arco di cinquant’anni di lavoro alacre e appassionante che ha prodotto opere magistrali. La monografia ripercorre la vasta produzione cinematografica, televisiva e anche letteraria di Pupi Avati avvalendosi della preziosa collaborazione del regista stesso e degli altrettanto fondamentali contributi dei tanti compagni di viaggio, attori e collaboratori, che hanno accompagnato il grande regista nel corso di questa lunga avventura che ha creato un imponente affresco, tra i più interessanti e curiosi del cinema italiano. “Figlio bizzarro di un Sessantotto rinnegato (l’energia corrosiva antiborghese rimarrà intatta, ma incanalata in una sacralità cristiana o esplosa in una sarabanda horror) e di un Fellini rivissuto da un artista controcorrente, Avati è contemporaneamente terragno e metafisico, cattolico e pessimista, incantato e disincantato, capace di osare sentimenti estremi e guizzi surreali, simile a certi suoi personaggi saggiamente matti. Eppure, alla distanza, ci accorgeremo che proprio questo regista, il più estraneo, per gusto e scelta dei generi (memorabili le sue incursioni nell’horror) alla tradizione del cinema italiano, sarà quello che, fingendo di trascurare l’attualità, ha saputo darci il ritratto più vero dell’Italia dell’ultimo mezzo secolo.” (Dall’introduzione di Fabio Canessa).